La peste suina africana torna a minacciare l’Europa: ecco cosa devi sapere.

Peste suina africana

Peste suina africana

La peste suina africana, una delle minacce più gravi per l’industria suina, rappresenta una preoccupante realtà in Europa. Questa malattia virale, originaria dell’Africa sub-sahariana, ha causato devastazione in numerosi Paesi del continente africano prima di colpire le porte dell’Europa, provocando significativa mortalità animale e notevoli perdite economiche.

Di fronte alla crescente diffusione di questa malattia, molti Paesi dell’Unione europea stanno intensificando i loro sforzi per contrastarla. Durante un recente Consiglio Ue dell’Agricoltura, la commissaria europea per la salute e la sicurezza alimentare, Stella Kyriakides, ha espresso profonda preoccupazione per gli sviluppi recenti.

Recentemente, si è registrato un significativo aumento dei casi di peste suina africana. Ad esempio, solo una settimana fa sono stati segnalati i primi casi tra i cinghiali in Svezia, un Paese precedentemente immune. Ma la Svezia non è l’unico Stato membro a destare preoccupazione: anche la Croazia ha rilevato casi simili. Ancora più allarmante è il fatto che la malattia si stia diffondendo in aree precedentemente considerate sicure, dimostrando la sua resilienza e capacità di diffusione.

L’Italia, con una fiorente industria suina, ha motivo di preoccuparsi. Fino all’inizio del 2022, la malattia era stata rilevata solo in Sardegna. Tuttavia, nel corso dell’anno, la situazione si è aggravata, con la malattia che si è manifestata anche in altre regioni come Piemonte, Lazio, Liguria, Calabria e Campania. In particolare, la Lombardia ha registrato una rapida diffusione della malattia, con oltre 33mila maiali abbattuti. Per contenere ulteriormente la diffusione, l’Unione europea ha imposto un divieto di trasporto di animali in 172 comuni della provincia di Pavia, valido fino al 18 novembre.

Le implicazioni economiche sono enormi. Oltre alla perdita diretta causata dalla morte degli animali, ci sono costi associati alle restrizioni nei movimenti degli animali e alle misure di controllo. È preoccupante sapere che non esistono vaccini o cure per questa malattia, e che l’eradicazione completa potrebbe richiedere anni.

Sebbene il virus sia innocuo per gli esseri umani e non vi sia rischio di trasmissione attraverso il contatto diretto con animali infetti o il consumo di prodotti suini, l’uomo svolge un ruolo cruciale nella diffusione del virus attraverso la contaminazione.

Per controllare e infine eradicare la peste suina africana in Europa, è essenziale una stretta cooperazione tra i Paesi membri. L’Unione europea ha già adottato misure per garantire un mercato stabile, ma è fondamentale aumentare la vigilanza e adeguare continuamente le strategie di risposta all’evoluzione della situazione. In questo contesto di emergenza sanitaria, la solidarietà e la collaborazione sono più che mai necessarie poiché gestire al meglio il problema è necessario per salvaguardare la salute dei cittadini.