Come una donna boliviana sta rompendo il ciclo di violenza con ago e filo. Una storia di emancipazione femminile

emancipazione in Bolivia
In una zona rurale della Bolivia, precisamente a Mocomoco, una donna di nome Flora Silva sta portando avanti una nobile causa: l’empowerment delle donne attraverso la pasticceria e la sartoria. Il suo obiettivo principale è quello di educare e informare le donne sulla legislazione contro la violenza di genere.
Flora Silva, di origine aimara, è una figura centrale in questa lotta per l’emancipazione. Avendo cresciuto nella stessa area e con una profonda conoscenza delle sfide affrontate dalle comunità locali, si è dedicata completamente a questa causa. Nella zona di Mocomoco, situata tra valli e montagne ad altitudini che variano dai 3.200 ai 4.000 metri, le donne hanno sempre avuto un ruolo cruciale nella produzione di alimenti come patate e mais, nonché nella cura degli animali come alpaca e pecore.
Una delle principali cause dei conflitti familiari identificata da Silva è la mancanza di fiducia, i problemi economici e l’abuso di alcol. Molte donne, avendo vissuto in un ambiente spesso violento, finiscono per subire la stessa violenza anche da adulte. Un tragico episodio di femminicidio avvenuto circa sei anni fa a Mocomoco ha spinto Silva a cercare soluzioni per interrompere questo ciclo di violenza.
Una parte essenziale di questa soluzione è insegnare alle donne a cucire tradizionali gonne aimara e a preparare dolci, fornendo loro abilità che possono tradursi in un reddito indipendente. Ma non si tratta solo di economia. Silva si impegna anche nell’educare le donne sulla legge contro la violenza di genere, nota come legge 348, affinché conoscano i propri diritti.
Utilizzando la metafora del processo di cottura, Silva illustra il delicato equilibrio necessario nella preparazione dei dolci e come le donne dovrebbero trattare se stesse e i loro figli con la stessa cura e delicatezza. E sembra che questo metodo stia funzionando. Molti mariti, vedendo i risultati positivi, incoraggiano ora le loro mogli a partecipare alle sessioni di Silva, sia per i benefici diretti che per l’aumento della consapevolezza dei diritti delle donne.
Un esempio di successo è Nora Choconapi, una giovane donna che ha recentemente aderito al programma. Ha espresso il suo desiderio di imparare non solo un mestiere, ma anche i suoi diritti. E non è l’unica: altre donne, come Lourdes Cinchero, sottolineano l’importanza di queste abilità non solo per l’indipendenza economica, ma anche per migliorare la qualità della vita familiare.
Tutto questo è possibile grazie all’Associazione “Nayrar Sarapxañani”, fondata da Silva e supportata dall’ex parroco di Mocomoco, il sacerdote spagnolo Diego Plá. Quest’ultimo ha servito Mocomoco per 14 anni prima di trasferirsi a La Paz, ma continua a sostenere il lavoro di Silva e dell’associazione anche a distanza.
Il progetto di Silva non si limita solo ai programmi per le donne. Attraverso la stessa associazione, sono stati avviati progetti di alimentazione, educazione e salute per le comunità locali, tra cui iniziative di riforestazione e recupero delle risorse.